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Lui & Lei

Lei che non ti aspetti


di Membro VIP di Annunci69.it Fantasieinracconti
01.04.2025    |    6.353    |    9 9.6
"Ho anche una bambina di 11 anni..."
Eravamo dispari e perciò io mi ritrovai da solo.
Presi il posto di fianco al finestrino e pochi minuti dopo una donna che avrà avuto qualche anno in più di me prese posto al mio fianco.
“Penso che saremo compagni di viaggio” esordì.
Per gentilezza le chiesi se preferiva sedersi vicino al finestrino.
“Grazie, ma preferisco stare da questo lato”
Tutte le operazioni a bordo si svolsero in rapida successione ed eravamo quasi pronti al decollo.
La donna al mio fianco non parlava da diversi minuti.
Quando l’aereo iniziò le manovre di rullaggio la donna mi guardò con uno sguardo ansioso.
Non ci fu bisogno che mi spiegasse niente, avevo già capito tutto.
“Piacere Sergio” dissi ed in quel mentre, come se io fossi la sua ancora di salvezze iniziò una conversazione che non si arrestò più fino all’atterraggio.
Io vi giuro che venni trascinato in questa conversazione come se fossimo in un film. Alla fine del viaggio ero a conoscenza di vita morte e miracoli di Sabrina, ma andiamo per gradi:
L’aereo era sulla pista pronto al decollo e Sabrina come un fiume in piena iniziò a parlare.
“Scusa, ma sono un po’ ansiosa è passata una vita dall’ultimo volo ed è la prima volta che viaggio sola.”
La mano della ragazza era a mezz’aria ed io gliela presi come se fosse una bambina.
Lei strinse la mia mentre le dicevo:”Non ti preoccupare continua a parlare. Raccontami dove stai andando.”
“Sto andando a Siviglia per incontrare una mia compagna di università. Non ci siamo più viste da allora e mi ospiterà a casa sua. Chissà se ho fatto una stupidata o se staremo bene”
“Beh, se hai fatto l’università con lei dovresti averla conosciuta abbastanza bene e non penso che sia cambiata così tanto. Starai bene, vedrai”
Nel frattempo l’aereo aveva iniziato l’accelerazione per il decollo, la sua mano era sempre più stretta alla mia.
La sua conversazione aveva subito una brusca accelerata come l’aereo.
“Era una ragazza brillante e simpatica. Ci trovavamo molto bene all’università. Lei era molto bella e quando uscivamo eravamo sempre circondate da una ciurma di ragazzi”
“Non era l’unica ad essere molto bella immagino”
“Grazie, in effetti anch’io non ero proprio un cesso. Però io ero già fidanzata con quello che sarebbe diventato mio marito”
L’aereo si era alzato e stava raggiungendo la quota senza troppe virate.
“Quindi sei sposata?”
“Si. Ho anche una bambina di 11 anni.”
“Che bello! E ti ha lasciata partire?”
“È la prima vita che vado via lasciando mia figlia con mio marito.
Io ero un po’ titubante, ma lui ha insistito affinché andassi dicendo che sarebbe stata una bella esperienza.”
Intanto l’aereo si era assestato e la nostra mano stretta era diventata un po’ imbarazzante.
“Per favore, non lasciarmela”
Disse lei non appena vide che avevo guardato le nostre mani.
“Tranquilla, le possiamo tenere unite fino al nostro atterraggio”
“Che mestiere fai nella vita?”
“Sono una odontoiatra ed ho un paio di studi vicino a Milano”
“Decisamente un lavoro impegnativo. Credo che abbia avuto ragione tuo marito ci vincendoti a partire. Un po’ di relax ti ricaricherà”
“Lo spero proprio. Certo che nel lavoro sono super coraggiosa ed invece ora sto tenendo una mano ad uno sconosciuto perché ho paura di volare. Fa un po’ ridere”
“Ma figurati! Le cose a cui no. Siamo abituati ci spaventano. Chissà quante volte hai dovuto tenere la mano ad un tuo paziente per tranquillizzarlo”
“Hai proprio ragione. È capitato un sacco di volte. Certo che sembra che tu mi conosca da una vita.”
“Vedi! Non stai tenendo la mano ad uno sconosciuto. Ma dimmi un po’ oltre al lavoro hai degli hobby?”
“Oh sì! Mi piace leggere ascoltare musica e suono la chitarra e canto in una band femminile che non ha mai debuttato.”
“Ma dai! Molto interessante! L’importante è divertirsi! Che genere di musica fate?”
“Ma un po’ di tutto, ma perlopiù rock”
La conversazione continuò per tutto il viaggio e le nostre mani non si lasciarono nemmeno un istante.
I miei amici erano dapprima incuriositi da questa scena, ma poi pensarono ai fatti loro e ci ignorarono completamente.
Dopo un paio di ore conoscevo vita morte e miracoli di Sabrina. Aveva una sorella tre nipoti due zie un cane un gatto e perfino un criceto.
Guidava una Smart perché era più comoda da parcheggiare e d’estate si muoveva in moto. Praticamente una leonessa che aveva paura solo dell’aereo.
Quando stavamo per arrivare le chiesi se fosse emozionata.
“Tantissimo! Ma sono anche preoccupata. Eh se la mia amica fosse cambiata?”
“Se per caso non ti trovassi bene ti lascio il mio numero. Mi chiami e ti faremo passare il resto della vacanza con noi.”
“Come sei gentile”
“In realtà credo di essermi affezionato a te e quasi quasi mi auguro che ti possa unire a noi”
Sabrina si avvicinò e mi baciò sulla guancia.
L’aereo stava per atterrare e la mano di Sabrina stava triturando la mia.
Quando l’aereo era praticamente fermo la mano di Sabrina lasciò la mia e quasi rimasi deluso.
Poi lei mi guardò negli occhi e mi disse:”sei stato meraviglioso.”
“È stato un piacere. Spero tanto di rivederti”
Durante le fasi di sbarco ci separammo e non riuscii più a trovarla.
La vacanza iniziò con interminabili giornate costellate di monumenti musei e chiese, ma la mia testa era completamente rapita dal mio incontro.
Era ormai sera ed ero in camera per prepararmi per andare a cena.
Avevano prenotato in un ristorante caratteristico con una cucina molto alla moda. Per come sono fatto io avrei cenato volentieri in una bettola con piatti abbondanti.
Quando ero ormai prossimo ad uscire mi vibrò il celllulare.
“Scusa se sono scappata ieri . Mi vergognavo da morire. Non ho fatto che pensare a te tutto il giorno. Ti va se ci incontriamo. C’è anche la mia amica.”
“Ciao. Infatti non ti ho più vista e ci sono rimasto male. Anch’io non ho fatto che pensare a te. Assolutamente sì. Non vedo l’ora”
Non ero tanto pratico della città, ma con Maps non mi fu difficile trovare il locale.
Durante la camminata ebbi il tempo di chiamare il gruppo per dire che non sarei andato alla cena.
Entrai nel locale.
Quando la vidi truccata mi venne quasi un coccolone. Era veramente affascinante. La sua amica aveva un viso simpatico, ma non era altrettanto bella.
Ci presentammo. Si chiamava Cristina.
Non so perché , ma dopo alcuni minuti di conversazione la trovai decisamente empatica e già mi pareva che fosse molto più carina.
La serata stava prendendo una piega decisamente positiva.
Cristina era brillantissima ed aveva acquisito molte delle caratteristiche andaluse.
Quando avevamo bevuto un po’ cristina disse:” Quindi questo cavaliere ti ha tenuto la mano per tutto il viaggio?”
Scoppiammo a ridere e per gioco presi la mano di Sabrina.
“Sono un po’ gelosa” disse ironizzando Cristina.
Allora presi l’altra mano e la diedi a Cristina.
Fu un momento molto simpatico.
“Perché non andiamo a proseguire la serata a casa mia.” Disse Cristina.
Dopo aver pagato il conto ci avviammo verso casa di cristina.
L’appartamento non distava molto dal locale.
Era un appartamento molto grande, troppo per una ragazza sola.
Tre camere da letto soggiorno cucina tre bagni ed una balcone terrazza veramente enorme.
Considerando che era una città non proprio economica doveva essere costato una follia.
Ci sedemmo sui dondoli in balcone e passammo il resto della serata bebendo y charlando.
Brindavamo a qualsiasi cosa che ci veniva in mente e Cristina era totalmente “boracha”come diceva lei.
Ormai era notte fonda ed era ora di tornare in albergo.
La distanza era tanta ed a piedi ci avrei messo una buona mezz’ora.
Decisi così di chiamare in Taxy, ma Cristina non ne volle sapere.
“Posto ne ho.Tornerai a casa domattina.”
Cercai senza troppa convinzione di declinare l’invito, ma lei insistette ed io accettai.
Restammo perciò ancora decine di minuti a parlare.
Ognuna di ritirò nella propria stanza ed io nella mia.
Presi sonno a fatica. Sarebbe stato bello poter entrare in una delle stanze da letto, ma non era possibile.
Sentii il letto muoversi. Qualcuno stava salendo.
Pensavo fosse Sabrina ed invece era la sua amica.
“Sssshh!Non dire niente. Non voglio che Sabrina ci scopra”
Scese sotto le lenzuola ed estrasse il mio membro,sentii la sua bocca poggiarsi su di esso ed iniziare a leccarlo per poi farlo affondare dentro alle sue labbra.
Era eccitante essere sedotti in piena notte e avere come la sensazione di tradire. Certo, tra me e Sabrina non vi era nessun rapporto, tuttavia se mai avessi dovuto avere una relazione sarebbe stato più normale averla con Sabrina.
Invece era la sua amica che sotto al lenzuolo si stava prendendo cura del mio cazzo.
Ormai era quasi impossibile trovare una ragazza che non sapesse fare i pompini,ma ingoiare a fondo era cosa da poche, Cristina era una di quelle.
La capacità di Cristina di tenere giù la testa senza avere coniati di vomito era davvero stupefacente.
Riusciva a tenerlo dentro decine di secondi senza fare il minimo rumore ed io ero in difficoltà perché non volevo spararle in gola tutto il mio sperma. Stavo godendo da morire e il doverlo fare in silenzio era strano. Erano i respiri a dare il senso di come mi piacesse quel pompino e devo dire che ascoltare il mio respiro come gemito era una piacevole sensazione mai provata.
Volevo urlare per farmi sentire anche da Sabrina, ma non volevo imbarazzare nessuna.
Quando la mia verga era dura fino a scoppiare cristina la sfilò dalla bocca e salì fino a raggiungere la mia di bocca.
Mi baciò proprio mentre si era puntata il mio strumento che sentii entrare in una figa veramente stretta.
Quella sensazione stringente stava per portarmi all’orgasmo e dovetti staccarla per qualche secondo.
“Lo so! La mia figa è strettissima, vero? Nessuno riesce a resistere senza venire.
Il mio culetto è molto più accogliente.
Riprovai ad infilarla, ma la situazione non era cambiata. Alcuni colpi e dovetti uscire di nuovo.
“Prova questo!” Disse lei mentre lasciava scivolare il mio pene dentro al suo sfintere.
Entrò tutto e lei iniziò a muoversi.
Era incredibile come si muovesse bene.
La sua velocità aumentò molto rapidamente e la sentii gemere in silenzio.
Era veramente più accogliente nel suo di dietro e mi piaceva da morire quel suo modo di muoversi mi stava facendo girare la testa. Riusciva ad alzare solo la parte posteriore come fanno le ballerine brasiliane quando ballano.
Dopo alcuni minuti di questa lussuria si avvicinò alle mie orecchie e mi disse:”toppami la bocca che sto per venire. Detto questo mi prese le mani e se le mise sulla bocca.
L’urlo venne silenziato dalle mie mani , ma lei si dimenava mentre stava venendo copiosamente.
Dal liquido che fuoriusciva intuii che stava squirtando.
A stento riuscimmo a non farci sentire, ma non ne ero proprio sicuro.
Dopo essersi calmata riprese a muovere il culo di nuovo ed iniziò a sussurrarmi nelle orecchie frasi eccitanti per farmi venire:
“Sei un vero stallone italiano.Mi stai spaccando il culo. Non vedo l’ora di sentire il tuo sperma inondarmi. Sborrami dappertutto!”
Non riuscii più a resistere ed esplosi tutto il mio sperma dentro di lei.
Una volta intuito che ero venuto lei si abbassò e si fermò in quella posizione. Ci baciammo a lungo fino a quando il mio pene non si afflosciò completamente.
Quando lasciò la stanza ebbi modo di riflettere. Mi sentivo in colpa per come mi ero comportato nei confronti di Sabrina, ma poi pensai che lei era sposata e forse non voleva nemmeno avere una avventura con me.
Mi rimisi a letto e provai a dormire sperando che Sabrina entrasse anche lei nella mia stanza.
Purtroppo non fu così, ma la vacanza era ancora lunga e avrei avuto il tempo di provarci anche con lei.
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